domenica 25 marzo 2007

CitizenCamp a Bologna

Ieri ho partecipato al CitizenCamp a Bologna, (non)conferenza su tecnologia e cittadinanza attiva.
La regola numero 8 del BarCamp, in perfetto stile Fight Club, dice che "Se questa e' la tua prima volta al BarCamp, DEVI presentare", e quindi ho fatto anch'io la mia presentazione, preparata in fretta e furia prima di partire. Tra l'altro Alberto ha dovuto cancellare il suo intervento all'ultimo momento per un impegno lavorativo (concerto), quindi ho cercato di integrare parte della sua presentazione nella mia. Non so se il risultato sia particolarmente chiaro o interessante, dovrei lavorarci un po' di più credo, in ogni caso è questo:
Talent scouting e networking: comunicazione, progettazione partecipata e nuovi soggetti nelle stanze dei bottoni. Due piccole esperienze italiane: il progetto Equal Booster a Pescara e Correggio Mon Amour
(clicca sul titolo per scaricare il pdf della presentazione)

NB. The Hub non centra nulla con Correggio Mon Amour, progetto tutto correggese che seguo nel tempo libero. L'unico elemento in comune fra i 2 progetti sono io, e quindi il fatto che cerchi e tenda ad applicare lì quello che sto imparando da Booster.

A parte questo l'esperienza è stata molto interessante e stimolante (date un'occhiata ai link sul sito del CitizenCamp per saperne di più). Fra le persone che ho conosciuto cito qui Alberto D'Ottavi di Infoservi (con il quale forse collaboreremo in un progetto milanese) che mi ha detto di un possibile BarCamp "business oriented" da organizzare presso la sede di Yahoo a Milano, e Giorgio Jannis dell'associazione NuoviAbitanti, che mi ha parlato del Programma Operativo Nazionale "La scuola per lo sviluppo" e suggerito la possibilità di ottenere finanziamenti dal MIUR per progetti di formazione su musica e innovazione tecnologica nelle scuole.

Lancio l'idea di un BarCamp su musica e tecnologia a Pescara nei primi 2 giorni del festival, che ne dite?

Buone nuove

Primi riscontri positivi dalle istituzioni pescaresi: l'assessore ai grandi eventi ha garantito il suo appoggio al festival, che si concretizzerà nella fornitura di spazi e servizi e nel finanziamento di un headliner "di fama nazionale". Ovviamente questa disponibilità "libera risorse", rendendo possibile la progettazione di molti altri eventi e iniziative all'interno del festival. L'assessore parteciperà anche alla conferenza stampa di martedì, rendendo pubblico il suo appoggio all'iniziativa.

Nel frattempo abbiamo anche allacciato i primi rapporti con la comunità universitaria: Fabio Stella dell'associazione di studenti universitari 360° si è dichiarato disponibile a collaborare con noi (in forme ancora da definire, di sicuro attraverso la diffusione di informazioni sul festival agli associati e non) e il Prof.Andrietti (anche responsabile di Soundlabs) pensa di organizzare nell'aula magna dell'Università un convegno sul "La musica indipendente italiana all’estero." Anche questa può essere una importante risorsa, sia a livello di istituzione-università, sia per la partecipazione degli studenti agli eventi e all'organizzazione.

Integrare le idee e i progetti venuti dal tavolo di progettazione: quando una coalizione si può definire coalizione?

La riunione di lunedì e i successivi due giorni di consultazioni hanno visto finalmente delinearsi sia la proposta di festival che le linee guida dell'associazione. Entrambe verranno presentate martedì 27 alle 11.00 nella Sala Consiliare del Comune di Pescara, alla presenza di diversi esponenti della pubblica amministrazione e dei media. Questa scelta ci è stata suggerita dai nostri contatti "istituzionali" stessi, il momento è giusto per "giocare d'anticipo" e presentare la nostra proposta alla città. I buoni risultati di questi ultimi giorni di lavoro non possono però servire a cancellare le difficoltà e i problemi emersi nella progettazione partecipata.

Nonostante entrambe le proposte siano uscite dai gruppi di lavoro nei tempi stabiliti (meno di 2 mesi), è inutile negare che l'attività del Gruppo Progettazione Evento abbia avuto diversi problemi. Molti di questi sono già stati menzionati, altri lo saranno in seguito. Uno di questi è stato secondo me il fatto che all'interno del gruppo non si sia affermata e riconosciuta una leadership, una guida che "prendesse in mano la situazione" e cercasse di essere sintesi e interprete delle diverse proposte e anime del gruppo. Relativamente a questo punto, la nostra responsabilità di coordinatori di questo processo è stata quella di attendere forse troppo che questa sintesi si manifestasse autonomamente, lasciando che i lavori avanzassero per troppo tempo in modo lento e disorganico. Con la riunione di lunedì abbiamo proposto noi, di nuovo guida e non semplici coordinatori del processo, la nostra sintesi, che è stata subito accettata nelle sue linee generali (c'è chi poi ha detto: "non so se vi rendete conto che quello che dite voi, si fa").

Per il futuro rimangono però tutti gli interrogativi legati al fatto che Booster "non è per sempre", a fine settembre finisce, quindi l'associazione dovrà dotarsi di autonomi processi decisionali di discussione e deliberazione, e questo non potrà avvenire finchè i soggetti non si confrontano apertamente sulle idee e i progetti. Come suggerito da Paolo Verri (Torino Internazionale): "Chi va al tavolo di progetazione non si può permettere di lasciarsi dietro o davanti qualcosa di non detto grazie al quale lui è un po’ più furbo degli altri. Costruire una coalizione significa confrontarsi alla pari, facendo sì che ciascuno si tolga qualcosa della sua autorevolezza...". Quello che è successo qui credo sia che nessuno si è esposto, non c'è stato il coraggio di criticare apertamente le proposte degli altri e di cercare una sintesi attraverso la discussione. Tutti hanno ripetutamente chiesto che fosse Booster a dare la linea e la sintesi. Ora l'abbiamo fatto, ma se si vuole veramente creare una coalizione credo sia il tempo di vedere "qualche litigata" alle riunioni.

Fortunatamente qualche segnale c'è: vedere l'ipotesi di programma "su carta", giorno per giorno, ora per ora, che necessariamente taglia molte delle proposte pervenute, rende più facile e concreto il confronto. Ancora qualche settimana e tutto sarà più definito.

venerdì 16 marzo 2007

Comunicare i risultati

Da qualche giorno arrivano da Pescara segnali di aumento del pessimismo generale. In parte è fisiologico: sono due mesi che facciamo riunioni, e i soggetti della rete iniziano a stancarsi. Ma ci sono stati anche segnali più brutti: per esempio, Elisa mi ha riferito le parole di Claudio di Events 365, che ha partecipato ai primi incontri di ottobre-novembre ma poi è un po' sparito: questa settimana è venuto a una riunione e ha commentato che questo metodo non va da nessuna parte, che avremmo dovuto "dare i compiti" noi dal centro dell'organizzazione, che lui non ha nessuna fiducia nel processo ecc. Martedì, poi, c'è stato un incontro tra Elisa e l'assessore comunale alla cultura Adelchi De Collibus, da cui sembrava che la fiducia che l'assessorato nutre nel nostro progetto fosse nettamente calata. Ma come? Eppure, in circa un mese, si vedono i primi risultati: stanno arrivando i progetti delle singole imprese e associazioni, e si sta scrivendo una bozza di statuto della costituenda associazione.

In questi giorni sto leggendo Chelsea Story di Susan Podziba, e ho fatto l'ipotesi che la colpa sia nostra: non siamo abbastanza attenti a comunicare a tutti i progressi che vengono fatti. A Chelsea, riferisce Podziba,
grande importanza ha avuto la mappa pittorica del processo di elaborazione del nuovo statuto, che consentiva a tutti di situarsi all'interno del percorso e di monitorare i progressi fatti. Per questa ragione, insieme a Marco e a Elisa, abbiamo deciso al volo di accorpare in una sola le riunioni della settimana prossima (gruppo evento e gruppo associazione), e usarla per presentare i risultati. Il gruppo associazione non ha molo bisogno di aiuto, perché ha un leader in Giulio Berghella di Loov e un tecnico in Fabio Falcone, che infatti sta scrivendo la bozza di statuto. Diversa la situazione del gruppo evento, dove ci sono già varie proposte ma si fa fatica a percepire il quadro complessivo. Ho incaricato Marco di preparare un programma provvisorio, in modo che l'evento sia visibile con un colpo d'occhio.

Poi mi sono messo al telefono per verificare il percorso. Ho parlato con Palmina Romano dell'assessorato (comunale)
alle politiche comunitarie e con Claudia Civitarese dell'assessorato (sempre comunale) alla cultura; ho riaperto il canale con Giovanni Bratti del settore (regionale) turismo; l'assessore De Collibus mi ha chiamato per assicurarmi che da parte sua non c'è il minimo scetticismo, anzi. Si va avanti, insomma. Tra l'altro, il gruppo del Comune ha reagito molto bene alla mia idea di trasformare la riunione finale di lunedì 26 in una conferenza stampa.

Nel frattempo è uscito Mente Locale numero 3, con una doppia pagina su Booster che si intitola "L'underground al potere". Esagerati!

domenica 11 marzo 2007

Cervelli in circolo

Ho finito di leggere il nuovo libro di Annalee Saxenian, The New Argonauts, che racconta di come alcuni imprenditori israeliani, cinesi e indiani emigrati nella Silicon Valley siano tornati a lavorare nei paesi di origine - dalla fuga di cervelli alla loro circolazione - e abbiano dato un contributo davvero determinante al decollo delle loro industrie IT, che oggi sono all'avanguardia nel mondo. Come al solito, Saxenian fonda le sue argomentazioni su una ricca messe di storie, storie di singoli individui e singole imprese, il che rende la lettura molto godibile. La mia storia preferita del libro è probabilmente il racconto delle politiche governative per lo sviluppo dell'hi-tech a Taiwan, dove a un certo punto viene costituito un comitato consultivo di altissimo livello di dodici persone, tutte reclutate negli USA (anche se molte di origine taiwanese), che si mettono a fare una battaglia per uno sviluppo basato sull'imprenditoria diffusa e la specializzazione produttiva anziché sulla grande conglomerata "campione nazionale", alla giapponese o coreana: queste persone vengono soprannominate "i monaci stranieri", che nella cultura cinese ha una connotazione fortemente positiva.

La cosa abbastanza impressionante è come singole persone in posizioni chiave di ponte tra più mondi riescano veramente a fare la differenza. Il mio amico Tommaso Fabbri si chiede spesso: struttura o agenzia? E' il sistema o è la volontà a determinare il nostro futuro? A leggere questo libro, sembra che la volontà sia una risposta di gran lunga migliore, visto che quando Taiwan comincia a interessarsi di hi-tech (anni 60, mica baggianate) l'isola ha un PIL pro capite paragonabile a quello del Congo.

Progettazione evento: la forza delle idee e la concretezza dei numeri; l'importanza della guida e del coordinamento.

Ieri per la prima volta Alberto ha dato al gruppo di progettazione dell'evento delle cifre (ancora ipotetiche e da confermare) di possibile impegno finanziario del progetto Booster sull'evento di settembre e ha avanzato l'ipotesi di pensare a quell'importo come al 50% del budget già finanziato, da integrare in fase di progettazione con un uguale importo di eventi organizzati dalla rete da finanziare attraverso i canali del Comitato dei Giochi e degli sponsor.
Queste informazioni e indicazioni segnano per me uno scarto nella progettazione: finora tutto si era basato sulla forza delle idee e queste da sole avevano avuto la capacità di portare i soggetti fino a questo punto, ma giunti in fase di progettazione e budget operativi, gli “imprenditori veri” hanno avuto bisogno di informazioni e indicazioni sul budget totale dell'evento e su un'idea di come raggiungerlo. Per dirla in altri termini credo che le società “a scopo di lucro”, a differenza delle associazioni, ci abbiano chiaramente e ripetutamente comunicato (facendo domande sul budget) il fatto che loro non potevano sopportare l'incertezza e la “nebulosità” di discorsi basati sulla forza delle idee che avrebbero dovuto convincere istituzioni e “smuovere la città” e che non riuscivano a “immaginare concretamente” la dimensione di una cosa che non avevano mai visto. Loro avevano bisogno di cifre, di risorse disponibili, del budget totale dell'evento e di un'idea su come coprirlo. Avevano bisogno di qualcuno che le “immaginasse” per loro e che ovviamente lo facesse in modo credibile e realistico.

Un altro aspetto emerso dalla progettazione è secondo me l'esigenza e l'importanza della presenza di una guida/coordinatore, di qualcuno cioè che conduca le riunioni e i soggetti continuamente, lasciando spazio a tutte le idee e alla discussione “democratica”, ma che poi sia in grado di trarne una sintesi e faccia superare al gruppo le situazioni “di stallo”, senza imporre delle decisioni, ma proponendo una via d'uscita possibile. In questo senso molto importante è anche “il chi” e “il come” redige i resoconti delle riunioni che poi vengono messi a disposizione di tutti, presenti e assenti (si discute se questi debbano essere “una sintesi e un passo in avanti”, oppure una semplice “fotografia della discussione”). Altro aspetto fondamentale è la presenza di rappresentanti del partenariato al tavolo della progettazione, per evitare che decisioni prese faticosamente dal gruppo di lavoro debbano essere riviste perché “non compatibili” con il progetto e le possibilità e decisioni del partenariato che lo promuove.

Sfuma la festa del 26 (?): gli allievi si lamentano di "papà Booster", un'occasione perduta

Erano diversi giorni che si parlava della festa del 26 e si capiva che, al di là della bella idea iniziale, in pochi avevano veramente voglia di impegnarsi per organizzarla e suonarci. Per prendere una decisione definitiva abbiamo deciso di convocare una riunione per mercoledì (scorso), al termine delle lezioni. Posto qui alcune impressioni personali su quell'incontro.

La decisione dev'essere degli allievi e per questo lasciamo volutamente la discussione a loro: Cristiana (che è quella che più si sta impegnando per questa cosa) presenta la situazione, poi alcuni interventi pongono al centro del dibattito il fatto che il progetto Booster non tutela gli allievi in caso di "fallimento" della serata, si fa addirittura esplicito riferimento (poi criticato da altri del gruppo) a Booster come un genitore: loro si impegnano per lui (?) ma se poi le cose vanno male... Io e Elisa interveniamo solo per dire che questa cosa se la devono togliere dalla testa, che questa è un'idea loro, noi stiamo cercando di facilitarla dando delle opportunità, ma devono essere loro a sfruttarle e a prendersi carico delle eventuali conseguenze positive e negative, sarebbe troppo facile e diseducativo se Booster facesse loro "da mamma". Poi lasciamo a loro la decisione e abbandoniamo la riunione (il treno ci aspetta). Il risultato è davvero deludente, i ragazzi decidono comunque di non fare la festa.
Per me questa cosa significa che non sono "un gruppo", non hanno veramente voglia di fare una cosa insieme, di dimostrare quanto valgono alla città, un vero peccato... Alberto avanza il dubbio che, come in tutti i gruppi, poche persone possano “bloccare la situazione”, sta a loro dimostrare se le cose stanno così o no.

lunedì 5 marzo 2007

Una festa e alcuni attriti

I ragazzi dei corsi di Booster hanno avuto una bella idea: organizzare una festa del corso al Wake Up. La data su cui stanno lavorando è il 26 aprile, in modo da farla coincidere con l'incontro transnazionale di Booster a Pescara. Così adesso c'è molta elettricità nella mailing list del corso (abbiamo superato i 200 messaggi postati). Bene: ma, come sempre, queste situazioni acuiscono gli scazzi. In particolare, è capitato che nella discussione (anzi in due diverse, una sulla festa e una sull'evento finale di Booster, previsto per settembre) si inserisse via ML, con critiche anche abbastanza esplicite, qualcuno che non aveva partecipato alla lezione in cui erano state lanciate queste idee. Naturalmente qualcuno gli ha risposto più o meno "ma tu che vuoi", ed è partito un flame. Mi è toccato di intervenire. Come sempre, gli strumenti di comunicazione tipo ML sono una figata per chi le sa usare, ma basta un paio di troll per avvelenare un forum. Elisa, vigila...