martedì 26 giugno 2007

Ancora successi per Booster

I La differenza, talentuoso gruppo vastese i cui leaders Fabio e Jakka sono allievi dei corsi di Booster, hanno firmato un contratto discografico con l'etichetta romana Universo. La produzione del master è stata mantenuta alla neonata etichetta East Coast Records, fondata da Fabio e Jakka proprio sulla spinta del corso. Nel frattempo, sono stato invitato a raccontare l'esperienza di Booster dall Scuola estiva di sviluppo locale dell'economista Domenico Cersosimo, che si terrà l'ultima settimana di luglio.

mercoledì 20 giugno 2007

EBA Forum: la trasformazione dei media nell'era della partecipazione

Qui il resoconto di Alberto D'Ottavi. Qui la raccolta ufficiale dei contenuti dell'EBA Forum a cura di Blogosfere. E qui sotto anche un breve contributo video dell'intervento di Alberto...


EBA Forum: siete svegli?



Stranissima la tavola rotonda tenuta all'EBA forum ieri e presieduta dall'amico Alberto D'Ottavi. Sala piena, gente in piedi e attentissima, ma stranamente poco reattiva. Noi predicevamo la fine del mondo come lo conoscono, come usa tra persone intelligenti, un po' apocalittiche un po' integrate. "L'ontologia del marketing sta cambiando - minacciavo io, fiancheggiato da Luca Vanzella di Daimon - e le aziende perderanno il controllo perfino sui prodotti". "I mondi virtuali verranno, non c'è dubbio, e tutto cambierà" - dichiarava sereno David Orban di Questar. Nel frattempo, Tommaso Tessarolo e Robin Good tentavano inutilmente di accedere alla conferenza via Skype, alla faccia dell'onnipotenza della tecnologia.

E i partecipanti? Ci guardavano indifferenti. Non si gettavano ai nostri piedi implorando di salvarli; non ci insultavano; non facevano domande di rilievo; non scappavano al bar più vicino. Stavano semplicemente lì. Ragazzi e ragazze, sveglia! Voi siete il marketing perdio, gli amichevoli persuasori occulti, il Ministero dell'Inconscio del capitalismo avanzato. Perché questo mortorio?

Forse eravamo solo finiti nella sala sbagliata. O nella città sbagliata.
(La foto è di Vanz)

giovedì 14 giugno 2007

In Basilicata

Prima spedizione in Basilicata lunedì e martedì per il progetto Visioni Urbane, insieme ad Alfredo Scalzo di Studiare Sviluppo (già collaboratore di Anna Natali per un altro progetto, Sviluppo ai margini... il mondo è piccolo, e le reti molto coese!) e a Rossella Tarantino del Nuval della Regione Basilicata. Rossella ci ha organizzato un'agenda molto fitta di appuntamenti. Lunedì, a Matera, abbiamo incontrato Cinefabrica, Women Fiction Festival, Teatro dei Sassi/Teatro delle Gru, Lucania Film Festival, l'etnomusicologo Nicola Scaldaferri, Onyx Jazz Club e il gruppo dei bloggers materani guidato da Carlo Magni.
La prima impressione è molto buona. In generale mi sembra che escano quattro cose:

  1. queste persone sono già abbastanza in rete e disponibili a collaborare tra loro (un po' meno forse i bloggers, che collaborano molto tra loro ma, mi pare, non moltissimo con il resto della città)
  2. mi sembrano, più o meno tutti, abbastanza in grado di seguire i propri percorsi, senza aspettare che qualcuno venga a dirgli cosa fare o non fare.
  3. C'è un grande problema di programmazione (che c'è dappertutto, non solo in Basilicata) nell'erogazione di contributi pubblici: siccome vengono decisi all'ultimo momento chi dirige un festival non sa se può sbilanciarsi a ingaggiare gli artisti ecc.
  4. Ma la cosa più impressionante per me è stata questa: ritorna, in modo quasi ossessivo, il tema del territorio. Cinefabrica ha un progetto di cinema ambulante, in cui porta il cinema in paesini e quartieri dove non ci sono sale cinematografiche; Teatro dei Sassi ha una scuola di teatro, per sviluppare il gusto del teatro a Matera; Lucania Film Festival nasce come associazione per la promozione del territorio e ripete in continuazione che “il cinema è uno strumento”; Onyx ha convinto la Regione a fare un auditorium alla Casa Cava, uno spazio molto suggestivo ai Sassi; i bloggers hanno un progetto di social network cittadino.
Alfredo dice che c'è anche una pervasività della formazione. Le motivazioni sono biecamente economiche? Non mi pare, credo che sia una conseguenza naturale del rapporto con il territorio. Forse per LFF (dove la formazione gira sulla Casa della Cultura, un centro di iniziativa locale finanziato da Leader; 6 corsi per 800 persone, con, di nuovo un'insistenza sul territorio. Adesso pensano di continuare a fare formazione, a pagamento, perché i fondi Leader si esauriscono). E' evidente che qui la parola formazione torna ad avere un significato proprio, senza le connotazioni sinistre che ha in Abruzzo.

Qualche differenza nella prima ricognizione a Potenza. Abbiamo incontrato l'associazione Multietnica, che organizza il Pollino Music Festival e le selezioni di Arezzo Wave Basilicata; il gruppo di cabaret La Ricotta con i suoi giovani protegé; l'associazione teatrale L'albero di Minerva, che ha gemmato una coop sociale che fa laboratori teatrali con minori in difficoltà e disabili; due gruppi musicali, Krikka e Ethnos; e, anche qui, i bloggers principali, Giuseppe Granieri e Caterina Polese. Sostanzialmente confermata l'impressione di autonomia e vivacità imprenditoriale in generale (particolarmente impressionante L'albero di Minerva, che tra associazione e coop occupa 15 persone a Melfi; molto meno autonomi sono i musicisti, che, come sempre, vogliono fare la loro musica e lasciare che altri si occupino del resto, ma questo è normale); segnalato anche qui (in modo forte da Multietnica) il problema della programmazione. C'è anche qui un rapporto con il territorio, anche se non mi è sembrato così centrale come a Matera. Non vedo invece, a Potenza, reti di soggetti già formate: per contro c'è, in modo più esplicito di quanto abbia visto a Matera, l'assunzione di responsabilità nei confronti dei giovani artisti lucani (Multietnica si pone esplicitamente come snodo tra bands emergenti e possibili percorsi di carriera, fa passare artisti meritevoli al Pollino MF, cerca collaborazioni con artisti importanti e produce perfino qualche album; La Ricotta sta spingendo una giovanissima compagnia teatrale). Infine, anche qui è stato utilizzato lo strumento della formazione (da Multietnica e L'albero di Minerva). I risultati non sono sempre brillanti, perché al sud la gente tende a fare corsi per occupare tempo e magari prendere un'indennità di frequenza, non necessariamente perché vuole lavorare nell'ambito di cui il corso si occupa. Questo problema si aggrava per la formazione su lavori di tipo artistico e creativo, che spesso i giovani lucani intraprendono “per fare un'esperienza”. Di fatto, L'albero di Minerva ha un problema di reperimento del personal qualificato per fare i laboratori teatrali, e il corso fatto con i fondi della shortlist cultura non ha catturato gente seriamente intenzionata a fare quel mestiere.

Abbiamo anche raccolto qualche prima impressione rispetto all'interazione di questi soggetti con le politiche. In ordine sparso:
  • Non è una sorpresa, ma gli strumenti contano. Unanime il giudizio positivo sulla shortlist cultura, bando molto aperto e orientato ai contenuti, utilizzato da molti dei soggetti che abbiamo incontrato; altrettanto unanime, ma negativo, quello sul bando grandi eventi (la graduatoria non è ancora uscita), che ha sollecitato domande un po' da tutti, dalla sagra del peperone al festival blasonato. Molto divertente il racconto degli effetti distorsivi del bando Culture in loco fatto da Lucania Film Festival (bisognava per forza infilarci dentro una Madonna lignea che, in realtà, è abbastanza ininfluente sull'identità di quel territorio. Alla fine Rossella, Alfredo e io ci siamo trovati a parlare di bandi, e a immaginarci strumenti diversi per finalità diverse: bandi molto aperti tipo YouthStart, con modulistica semplice e FAQ, per sollecitare i giovani e i newcomers a entrare nel gioco della progettazione; bandi pluriennali con obiettivi di sviluppo del territorio (e magari quote decrescenti di finanziamento pubblico) per gli operatori che vogliono fare un salto di qualità e hanno bisogno di programmazione (ma in cambio l'ente pubblico deve chiedere congruità agli obiettivi di policy e sostenibilità economica).
  • Un altro tema caldo su cui ci sono state diverse battute è la Film Commission. In Basilicata il cinema rappresenta evidentemente un'occasione importante, perché le produzioni comunque arrivano (e non solo a Matera; “Io non ho paura” di Salvatores è stato girato nel Vulture, e ha aperto all'Albero di Minerva una linea di lavoro nel casting di giovani e bambini) e il Lucania Film Fest potrebbe essere la base di lancio per iniziare a costruirsi un minimo di industria di servizi per il cinema. E' evidente la connessione con la creatività locale: si può stimolare il territorio a fare cinema amatoriale, corti, roba low e no budget, videoclip delle bands lucane (Multietnica lo ha fatto), e da lì cominciare a costruire un sapere diffuso sul cinema, da cui poi parta qualche impresa specializzata che sfrutti la connessione con l'arrivo delle produzioni. La Film Commission sarebbe il soggetto naturale per fare questa roba, ma il tema sembra circondato da un certo disincanto. In questo giro ho scelto di non fare troppe domande, ma occorre approfondire.

mercoledì 13 giugno 2007

Local Development Awards (e il progetto Booster al Ministero dello Sviluppo Economico)

Lungo workshop oggi a Roma, presso l'Unità di valutazione del Dipartimento politiche per lo sviluppo del Ministero dello sviluppo economico. Su iniziativa di Tito Bianchi, Mario Caputo, Alfredo Scalzo, Paola Casavola, Luca Murrau, lo stesso Tito e io abbiamo parlato di Booster: il DPS percepisce questo progetto e il suo approccio (con il ruolo centrale dato alla comunicazione) come molto innovativo, e si chiedono se e come sia in qualche modo replicabile. Come si possono intercettare soggetti interessanti e innovativi e farli crescere?

Abbiamo discusso per quasi tre ore, e – come era prevedibile – sono stati gli aspetti cognitivi a occupare il centro della discussione. Alla fine ho lanciato un'idea che sembra avere stimolato molto Tito: facciamo gli Awards dello sviluppo locale, in cui non si vincono soldi ma attenzione: arriva gente come Anna Natali e Tito, magari un sottosegretario sensibile, e spiegano alla gente del posto che il tal progetto è formidabile, bravi ragazzi, avanti così, poi si fa una festa in modo da dare ruolo, gratificazione e visibilità a chi ha fatto il progetto premiato. Mi sembra importante che questa cosa avvenga sul territorio e non a Roma, perché massimizza l'impatto di rinforzo sulla reputazione locale, e quindi rilancia il ruolo dei premiati sui progetti futuri.

L'altro pezzo del premio consisterebbe nel comunicare il progetto su una scena nazionale e magari anche europea, magari con formati accattivati tipo Design Squad. Mooolto carino...

Usa la Forza, Luke!


Grazie, grazie di cuore a Anna Natali, Margherita Russo e Giovanni Solinas per avere dedicato tempo, energia e passione a curare il volume “Distretti industriali e sviluppo locale – Una raccolta di saggi (1990-2002)” del loro e mio maestro Sebastiano Brusco, edito da Il Mulino. Tutte le volte che rileggo Bastiano vi scopro nuovi stimoli per le cose di cui mi occupo: domenica, sull'aereo che mi portava a Bari per iniziare la prima missione in Basilicata per il progetto Visioni Urbane, sono stato folgorato da una frase da lui pronunciata intervenendo al convegno di Artimino del 1992:

Deve cambiare in maniera radicale la maniera di fare un piano di sviluppo locale. Nel senso che prima un piano di sviluppo locale si faceva censendo risorse, adesso lo si fa censendo per un verso saperi, per un altro verso lo si fa censendo relazioni sociali, che è una cosa radicalmente diversa.
Incredibile. Negli ultimi anni ho lavorato allo sviluppo locale applicandovi l'idea che lo sviluppo sia innovazione in senso ampio (“guardare il mondo con occhi nuovi”, come dice Proust), e che l'innovazione avvenga nel contesto di relazioni. Ho preso questa idea da David Lane, e dal gruppo di scienze della complessità di Santa Fe. Stavo, appunto, andando a capire di quali saperi dispongano i creativi lucani, e in quali reti di relazioni fossero inseriti, per provare a individuare percorsi di sviluppo. Solo che l'articolo di Lane è del 1996 (io l'avrei scoperto qualche anno più tardi grazie a Tommaso Fabbri), e non si occupa affatto di sviluppo locale, ma di innovazione tecnologica: la trasposizione in termini di sviluppo locale è stata fatta dopo, emergendo da diversi contributi (tra cui, piccolo piccolo, anche il mio). E Bastiano lo diceva, in modo così elegante e sintetico, quindici anni fa!

Avete presente “L'impero colpisce ancora”? Obi-Wan Kenobi è morto nell'episodio precedente; nonostante questo, nei momenti chiave il suo viso compare in trasparenza per consigliare e incoraggiare Luke Skywalker: “Usa la Forza, Luke!”

A volte mi sento come l'apprendista Jedi Skywalker. Quando le cose si fanno particolarmente intricate e stimolanti, Bastiano mi parla attraverso i suoi scritti, i suoi allievi, o i miei ricordi delle cose fatte insieme, per aiutarmi a inquadrare i problemi e uscire dalle strettoie. E' diventato software, che gira sui cervelli di tanti allievi, amici, e anche persone che non lo hanno mai conosciuto personalmente ma che sono entrate in contatto con il suo pensiero. Solo che invece che “Usa la forza” lui mi dice (con forte accento sardo): “No. Non hai capito.” :-)

Dovunque tu sia, Bastiano, ti voglio bene. Il mio debito nei tuoi confronti – e in quelli di Anna, Margherita e Giovanni - continua a crescere.

martedì 12 giugno 2007

Positivo incontro con Tiziana Arista, responsabile della Programmazione e Sviluppo della Regione Abruzzo

Come previsto da Anna Natali (vedi post precedente), Tiziana Arista si è dimostrata molto interessata alle nostre proposte, soprattutto alle ultime due relative all'hi-tech, e ha detto che verificherà (con i responsabili regionali competenti) sia la possibilità di realizzare il wireless gratuito a Pescara, che i possibili sviluppi del progetto Citt@dino+ (contattattando il Comune di Francavilla), che infine l'ipotesi di un bando a livello regionale su questi temi.
Contestualmente si accerterà anche della disponibilità di fondi (Docup2000-06) per finanziare il festival di musica e tecnologia che Pescara 2.0 co-produrrà assieme a Booster a settembre con l'appoggio (e il marchio) dei Giochi del Mediterraneo.

Le prospettive ci sono, ora si tratta di mettersi a lavorare per realizzarle...

Azioni per lo sviluppo della scena creativa nell'area metropolitana di Pescara

Il 6 giugno abbiamo fatto un bell'incontro di verifica e approfondimento delle prospettive post-Booster. Presenti Anna Natali di Studiare Sviluppo/Ministero dello Sviluppo Economico, il Consigliere Comunale Imbastaro (anche consigliere del Cda del Comitato dei Giochi del Mediterraneo), Palmina Romano dell'Assessorato alle Politiche Comunitarie, Claudia Civitarese dell'Assessorato alla Cultura, Giulio Berghella e Umberto Palazzo dell'Associazione Pescara 2.0, Dino D'Onofrio e Pierpaolo Marinucci del Web&Music Festival e Comune di Francavilla, Vincenzo Andrietti del Soundlabs Festival e diversi responsabili di Enfap e Smile (enti di formazione che hanno promosso e gestito Booster), oltre ovviamente ad Alberto, Elisa e me.

Si è discusso delle quattro proposte “sul tavolo”: (1) un centro culturale, (2) eventi di dimensione sovralocale, (3) creare una rete wireless gratuita a Pescara che i creativi possano "riempire" di contenuti e progetti di comunicazione per la città, (4) formazione agli operatori e alla cittadinanza all'uso di strumenti collaborativi web-based per la progettazione partecipata.

L'opinione condivisa da tutti emersa dalla discussione è stata: tutte buone idee, da definire e dettagliare meglio, con un'attenzione particolare ai tempi. Alcune di queste sono possibili subito, altre a breve, altre ancora a medio-lungo termine, quindi si deve studiare un piano di azione che riesca a dare continuità al lavoro dell'associazione e che preveda allo stesso tempo una sua crescita graduale e sostenibile.

L'organizzazione di eventi e festival è sicuramente l'attività più velocemente realizzabile nell'immediato, a partire dal festival Pescara 2.0 di settembre e dall'appoggio che il Comitato dei Giochi del Mediterraneo sta confermando a quest'iniziativa (mancano il passaggio formale di approvazione che sarà fatto dopo la presentazione del progetto per iscritto). In questo ambito altra possibilità “concreta” appare la presentazione entro ottobre di un progetto di festival (il PEAM?) finanziato dal programma Cultura 2000 dell'Unione Europea (il comune di Pescara ha già esperianza di gestione di un progetto simile avendo promosso e gestito il festival Fuori Uso).

Per la terza e la quarta idee progettuali si è parlato in particolare dei possibili collegamenti con il progetto Citt@dino+ (che vede il comune di Francavilla come capofila di oltre 100 comuni abruzzesi) e con progetti di utilizzo della Mediateca del comune di Pescara (e di progettazione partecipata del quartiere nel quale è inserita) recentemente ristrutturata attraverso un progetto Urban.

Anna Natali ha infine sottolineato come il fatto avanzare ora queste proposte, dopo l'esperienza di un progetto partecipato partito dalla formazione, sia una grande forza anche agli occhi delle istituzioni (attente al proprio territorio), al contrario di quello che potrebbe essere invece per progetti nati “a rimorchio” di opportunità di finanziamenti esistenti.

Di questa forza è bene essere coscienti, noi per primi.

sabato 9 giugno 2007

MusicCamp ai blocchi di partenza

Finalmente online il wiki del MusicCamp... cosa aspetti a iscriverti?!


Il MusicCamp è il primo barcamp in Italia per parlare di musica e nuove tecnologie. Si inserisce nell'ambito del festival “PescaraDuePuntoZero – Musica, Tecnologia e Creatività del Mediterraneo”, ed è promosso e organizzato da Booster, progetto di sviluppo, in senso sia economico che creativo, della scena musicale underground in Abruzzo, finanziato dall'Iniziativa Comunitaria Equal.

sabato 2 giugno 2007

PITER 2007-09 per una società dell'informazione (e della partecipazione)

Relaziono solo ora su un incontro avvenuto qualche tempo fa a Bologna sul Piano Telematico Regionale 2007-09 dell'Emilia Romagna. L'incontro è stato organizzato da Gianluca Borghi (che ho scoperto essere mio concittadino) e ha visto la partecipazione fra gli altri (sala gremitissima) di Davide Rossi dell'Università di Bologna, Carlo Piana della Free Software Foundation Europe, Andrea Pescetti di OpenOffice.org, Lele Rozza di Attivazione.org, Maurizio Berti di Yacme, Roberto Camporesi del Gruppo Maggioli, Claudio Cicali di Renomo, Luigi Rambelli di Legambiente, Marzia Vaccari di Technédonne e FemCamp ... alla presenza dell'Assessore Duccio Campagnoli e del responsabile del servizio Ing.Marco Calzolari.

Quello che è successo in Emilia Romagna e che ha portato a riunirsi così tanti operatori e soggetti del mondo della governance e dell'ICT è che la Regione (dopo l'esperienza di Iperbole) ha compiuto la scelta (credo unica in Italia) di dotarsi di una propria infrastruttura di rete telematica (invece di affittarla dagli operatori di mercato, che comunque rimangono gli unici a poter fornire servizi di connessione ai privati) che ha permesso a tutte le amministrazioni locali di avere accesso a internet a banda larga e fornire servizi di eGovernment ai cittadini, e che si configura ora come bene pubblico con enormi potenzialità di utilizzo a favore della collettività.
Tra gli obiettivi principali del PITER 2007/2009 si legge ad esempio “promuovere una dimensione più vasta della società dell'informazione, affiancando agli aspetti tecnologici quelli di stampo culturale e formativo; costruire una community network degli enti locali, e assicurare pari opportunità in tutto il territorio regionale, con una articolata attività di contrasto al digital divide.”

All'incontro si è parlato in particolare del ruolo che la regione e il nuovo PITER può ricoprire per la ricerca e lo sviluppo (tramite commesse) di free software applicativi per questi servizi di eGovernment che darebbero un contributo sia alla conoscenze e competenze condivise del territorio (ma non solo) sia allo sviluppo di un settore di piccole aziende di servizi (invece di pagare royalties di segretissimo – e quindi con i connessi problemi di sicurezza e trasparenza per i dati delle P.A. - software proprietario a multinazionali).

La posizione ufficiale della Regione è di “non favore verso il software libero”, ma nel concreto questa si esprime nella scelta abbastanza pragmatica di lasciare libertà di scelta (e quindi prevalente utilizzo di software proprietario Microsoft) per le applicazioni “tradizionali”, mentre quando si tratta di sviluppare nuovo software ad hoc la regione punta con più decisione sul free software: nel prossimo piano operativo annuale si prevede ad esempio lo sviluppo di software libero in 42 su 46 progetti di nuovi software applicativi.

Interessante anche l'obiezione verso la generale diffidenza nell'utilizzo del software opensource che porta spesso a dire cose tipo “piccoli comuni SPERIMENTANO opensource...”: non si tratta di “provarci”, ma di affidarsi ad aziende competenti nella migrazione da software proprietario a software libero, di iniziare a insegnare nelle scuole a usare questi applicativi, etc.

L'incontro si è chiuso dicendo una volta ancora che il desiderio della Regione è quello di passare dalla rete infrastrutturale ad una social community network, attraverso una governance che quindi sappia coinvolgere tutti i soggetti e gli attori che sul territorio sono portatori di un interesse nel suo sviluppo: piccole e medie imprese, centri di ricerca e università, cittadini, comunità di sviluppo, associazioni di advocacy, produttori di contenuti, fornitori di accesso e servizi, etc. Ancora una volta si parla e si ricerca la progettazione partecipata quindi, ancora una volta sento questo “desiderio” venire dall'Emilia Romagna, o è una mia impressione? voi che ne dite?

venerdì 1 giugno 2007

Una bella discussione a EBAforum

A Milano il 19 e 20 giugno c'è EBAForum (EBA sta per Everything but Advertising; è essenzialmente un evento sulle nuove tendenze del marketing curato da Wireless). Al mio amico Alberto D'Ottavi - il mio blogger italiano di riferimento su temi tecnologici è stato chiesto di moderare una tavola rotonda dal titolo "La trasformazione dei media nell’era della partecipazione", e lui ha immediatamente invitato Luca Galli di Neos e me, così che il gruppo di Milano Living Lab è benissimo rappresentato! Inoltre parteciperanno Diego Bianchi di Excite, David Orban di Questar, Antonio Sofi di Unifi e Tommaso Tessarolo, che si occupa di TV digitale in Mediaset. La cosa interessante è che farò il musicista, più che l'economista, cercando di dare una visione del music business al tempo di Google e del web 2.0: parlerò molto di code lunghe, di Small is the new big, di sostenibilità delle nicchie ecc. Beh, interessante per me, non so per gli altri!